Bar, retrobanco e vetrine: le novità



Banco, retrobanco, vetrine. Come sono cambiati e come è possibile migliorarli a vantaggio degli operatori, ma anche del pubblico. I consigli degli esperti.

di RICCARDO OLDANI

Benessere in un bar non significa soltanto servire del buon cibo o dei drink preparati a regola d’arte, ma anche creare un’atmosfera piacevole sia per chi ci lavora sia per gli ospiti. A partire dal comfort e dall’ergonomia, cioè l’arte di progettare gli spazi di lavoro in modo da ottimizzare il rapporto tra le persone, gli spazi di lavoro e le macchine.

L’ergonomia non è una scienza fissa, ma è in continua evoluzione: le caratteristiche della popolazione, e quindi di chi lavora e frequenta i bar, cambiano. Le giovani generazioni tendono a essere più alte delle precedenti, imponendo anche un cambiamento nel modo di progettare e concepire le altezze e le dimensioni dei banchi bar, dei tavoli e delle sedute.

L’età media si innalza e richiede la concezione di spazi più fruibili, meno stancanti, sia per chi lavora che per chi frequenta il bar.

Ma anche la tecnologia impone delle trasformazioni: la miniaturizzazione sempre più spinta di circuiti elettronici e di parti meccaniche porta alla realizzazione di macchine e strumenti sempre più compatti, dando la possibilità di attrezzare il bancone in modo molto più articolato rispetto a una volta, ma con una maggiore difficoltà nel creare spazi veramente efficienti.

Cambio di misure

“Una volta le misure del retrobanco e del banco bar erano diverse rispetto alle ultime tendenze che riscontriamo oggi – spiega Enzo Di Serafino, direttore commerciale di Frigomeccanica -.

Abitualmente il retrobanco è sempre stato di 95 cm di altezza, con un elemento alto 115 cm per la macchina del caffè che finisce per condizionare tutto il layout e la distribuzione degli spazi, soprattutto nei bar di piccole dimensioni.

Ora la tendenza è di realizzare un retrobanco di altezza uniforme, 100 cm, in modo che la macchina per il caffè possa essere posizionata dove si vuole ma, soprattutto, si guadagna spazio anche per altre attrezzature o macchine, dal macinacaffè all’erogatore di caffè al ginseng”.

Un ,piano di questo genere consente anche di redistribuire gli elementi, se necessario, senza bisogno di rivoluzionare tutto il bar.

Via la pedana

Un’altra novità che si sta diffondendo è l’eliminazione della pedana tra banco e retrobanco, che pone il barista in una posizione sopraelevata rispetto al cliente. La pedana consentiva di passare facilmente cablaggi o tubature, ma è scomoda quando si deve provvedere a pulire la parte sottostante.

La pedana inoltre tende a oscillare sotto i piedi del bartender o del personale dietro il banco, affaticando le gambe molto più di un pavimento rigido.

Ecco che allora si stanno diffondendo soluzioni senza pedana, più igieniche, più basse in altezza anche nella parte fronte-cliente, creando un rapporto più immediato tra il barista e il suo ospite.

Non solo, il banco più basso si presta a essere attrezzato con vetrine e con un piano in vetro, consentendo all’avventore una vista più dall’alto rispetto al banco bar tradizionale e una panoramica più ampia sui prodotti in esposizione.

Ecco allora come una modifica nell’ergonomia diventa anche uno strumento di marketing per mostrare meglio il proprio assortimento.

Più versatilità

Eliminare il dislivello nel retrobanco tra piano normale e macchina del caffè mette a disposizione del progettista e del gestore una superficie continua che può essere attrezzata come un mobile componibile e diventare una vera e propria zona laboratorio a vista.

È possibile, per esempio, inserire lavelli nel retrobanco o, se l’Asl locale lo consente, strumenti di cottura come piastre o forni, o ancora carapine per il gelato e perfino le vasche per la preparazione dei cocktail, per quanto sia preferibile preparare i drink in posizione frontale rispetto alla clientela, in modo senz’altro più spettacolare e scenografico.

Spostare certi elementi tecnici sul retrobanco libera spazio sul banco, che il barista può utilizzare per attività di preparazione o, per esempio, per organizzare meglio il servizio di caffè e cappuccini a colazione. Il retrobanco può essere attrezzato anche con vetrine refrigerate trasparenti, per le bibite per esempio, realizzando un display ben visibile per l’avventore.

Mentre tutta la parte superiore può essere allestita con mensole, che possono salire anche molto in altezza per dare uno slancio verticale all’allestimento del bar e un look più accattivante. Le mensole possono essere usate per esporre prodotti, bottiglie soprattutto. Fondamentale è però tenerle pulite, per evitare antiestetici depositi di polvere.

L’arredo nelle immagini fa parte del programma d’arredo professionale Frigomeccanica Next, ed è disponibile nelle varianti per bar, pasticceria e gelateria.