Come prolungare la sosta dei clienti al bar per vendere di più



In una società dove i tempi sono sempre più stretti e dove le persone hanno sempre meno spazio da dedicare alle pause, il bar diventa un luogo “mordi e fuggi”, dove, solo a pranzo, ci si può concedere una sosta leggermente più lunga e rilassante. Il bar diventa il luogo di un caffè veloce, bevuto in piedi e il più velocemente possibile e dove acquistare uno snack o un cornetto per poi tornare alle occupazioni quotidiane. Ma il locale, in questa epoca di frenesia e di crisi, perde in immagine ed introiti. 

Il luogo di ritrovo caratteristico della bella Italia viene snaturato e ridotto al pari di un distributore automatico e i proprietari si ritrovano a fare i conti con le minori entrate. Come fare per attirare la clientela all’interno del proprio locale e far si che sosti il più a lungo possibile facendo riacquistare al bar il posto centrale di ritrovo e incrementare gli introiti ? Bisogna far leva su quella che è la voglia di casa del cliente, sul desiderio di sentirsi coccolati e protetti, sul bisogno di normalità in un momento storico che di normale offre poco.

Agendo su pochi ma essenziali aspetti del locale si creeranno stimoli, visivi e psicologici, che indurranno la persona a sostare favorendo anche i consumi. Tutto questo per far tornare il cliente al centro dell’attenzione, poiché, in una società che tende ad omogeneizzare gusti e tratti distintivi del soggetto, al bar non resta che restituire personalità ed importanza alla persona, anche solo per una colazione od una merenda.

IN QUALI AMBITO OPERARE PER FAVORIRE LA SOSTA?

  • ambiente
  • arredo
  • offerta enogastronomica
  • centralizzazione della persona a seconda dell’orario della giornata

Ambiente

L’ambiente casalingo, protettivo e rilassante, è quello su cui puntare per indurre la persona a fermarsi più a lungo. La presenza di elementi in legno dai colori caldi stimola la sensazione di protezione e porta il cliente a rilassarsi. Se il locale fosse arredato in stile moderno o contemporaneo, creare un angolo, un bar nel bar, con legni e richiami retrò, potrebbe rivelarsi vincente.
I complementi d’arredo, lampade, tovaglie, candele e vasellame, devono cambiare a seconda dell’orario e del flusso dei clienti. Alla mattina toni allegri stimolano l’energia vitale delle persone, a mezzogiorno colori caldi ma neutri ricorderanno al cliente la tavola di casa, alla sera, atmosfere alpine e i colori del fuoco, stimoleranno immagini di camini e baite. A questo proposito, recenti sondaggi di settore hanno rivelato che un angolo lettura con sedie a dondolo, tavolini bassi in legno e separé, hanno creato notevole interesse tra i clienti pomeridiani e serali dei bar.

Non più quindi solo giornali e riviste dovranno esser presenti sui tavoli del locale ma libri per dare sollievo allo stress quotidiano. I colori dell’ambiente dovranno essere caldi, sarà obbligo evitare i bianchi e i grigi, sia dalle pareti che dagli arredi. I locali monocromatici ed estremi non riescono più a suscitare gli interessi dei clienti. I toni caldi e le sfumature, invece, hanno l’effetto di tranquillizzare le persone. Ma, una volta individuate le atmosfere e gli ambienti, non si dovranno sottovalutare offerte enogastronomiche. Qualità e offerte dovranno essere il punto di forza del bar. Considerando il periodo di crisi e l’intento di invogliare il cliente a fermarsi più a lungo, si dovranno studiare mini menù a prezzi più vantaggiosi, offerte a seconda di orari e flussi di avventori. In ogni caso non si dovranno mai avere cali di qualità e nei controlli igienico-sanitari.

Stuzzicare la golosità del cliente

Caffè e brioche, panini e piatti pronti non sono più sufficienti a “trattenere” il cliente nel locale. Stuzzicare la golosità con menù a tema, offerte e sconti e con piatti semplici ma cucinati al momento, può incrementare il giro di affari. Da anni ormai sono presenti in molti bar abbonamenti caffè e colazioni, utilizzare la stessa promozione per pranzi e aperitivi può indurre le persone a tornare e a fidelizzarsi.

Anche i menù a tema, non solo saranno un richiamo per gli avventori ma un risparmio per il gestore che, una o più volte a settimana, avrà una lista della spesa più definita e contenuta. Da non sottovalutare i minimenù, piatti, panini o offerte multiple di dimensioni più contenute a prezzi inferiori che andranno incontro alle esigenze di chi attraversa un periodo difficile o ha entrate minori.

Arredo

Fondamentale, per allungare la sosta del cliente nel locale, è l’arredo, il suo aspetto pulito e conservato e la sua disposizione. Se non si hanno le possibilità di rinnovare l’intero aspetto del locale, esaltare le caratteristiche di quello che già si possiede è importantissimo.

BANCONE. Il bancone deve essere il più spazioso possibile. I piani di appoggio ingombri di dispenser ed espositori possono essere d’intralcio a chi si accosta per un caffè o per una ordinazione. Recenti studi hanno dimostrato che spazi di movimento inferiori ad un metro e 35 scatenano nella persona reazioni di fastidio e sensazioni di mancanza di spazio vitale. Creare un angolo con le offerte e i dispenser, magari vicino al punto cassa, darà più movimento ai clienti e favorirà l’acquisto d’impulso.

E’ possibile rinnovare l’aspetto del bancone senza cambiarlo affidandosi ad un buon restauro effettuato dalla ditta che l’ha costruito o a personale affidabile. Inserire vetrine riscaldate o refrigerate in banconi in cui non erano previsti non è impossibile e rinnova, a costi modesti, l’intero aspetto del locale. Se il movimento sarà facilitato e la persona si sentirà a suo agio al bancone, sarà tentata a tornare e, magari, sentendosi bene, a fermarsi.

RETRO BANCO. Acciaio e vetro sono le nuove tendenze per avere un retro banco che piace e di facile pulizia. Intervenire per applicare lastre in acciaio satinato sui piani di appoggio e sostituire le ante dei frigoriferi con ante trasparenti e illuminate dai led, è sempre molto meno esoso che sostituire tutto il retro banco. Il cliente potrà vedere le operazioni per ottenere il prodotto da lui ordinato e le operazioni di pulizia.

Questo innescherà un meccanismo di fiducia nel proprio bar simile alla sicurezza che si prova in sede domestica e, a livello psicologico, spingerà il cliente a scegliere sempre la medesima destinazione per sentirsi come a casa.

La persona sempre al centro

La persona come singolo deve essere il più possibile al centro dell’attenzione. Se il flusso di clienti è abbondante non sarà facile per il gestore o gli operatori ricordare gusti e prerogative di tutti, ma le attenzioni e la differenziazione delle offerte andranno incontro ad un ampio ventaglio di persone. Cercando di suddividere la giornata nei diversi flussi caratterizzanti il servizio, la giornata di un bar è caratterizzata da quattro principali tipi di clienti: i lavoratori e gli studenti del mattino, i clienti del pranzo, le signore e i ragazzi del pomeriggio e, infine, gli appassionati dell’aperitivo la sera. Queste diverse fasce di frequentazione, già di per sé, danno forti indicazioni sui soggetti che si accostano al locale favorendo gli operatori su come approcciarsi e che aspetto dare al locale.

La posizione di un tavolino, il colore di una tovaglietta possono influire e non poco sulla decisione di sedersi o meno e prolungare la sosta. Un esempio dell’importanza dell’ambiente è la sua gestione durante le ore pomeridiane. Non è raro entrare in un locale e trovare mamme che attendono di andare a prendere i figli a scuola sorseggiando un caffè o un te, e ragazzi che si trovano dopo la fine delle lezioni.

Come conciliare diverse generazioni? Creando isole ben definite. Divanetti e tavoli bassi per i ragazzi vicino alla vetrata del bar e tavoli con fiori e candele per le mamme nella zona più tranquilla e intima della sala. Tavoli bassi e divanetti possono poi, essere riutilizzati la sera per un aperitivo a buffet. Perché questa distinzione? Perché i ragazzi vogliono vedere fuori e poter uscire appena intravedono amici e conoscenti, vogliono tavoli bassi per poter giocare con i loro dispositivi elettronici e stare seduti su superfici che non ricordino le sedie scolastiche e le mamme, al contrario, hanno bisogno di tranquillità dopo una giornata al lavoro in attesa della seconda parte della giornata con i figli.

Frequentando mercatini dell’usato, affidandosi al gusto di arredatori d’interni e alle ditte che hanno arredato il bar, studiando menù e offerte enogastronomiche alternative o a chilometri zero, si ottiene un locale sensibile al cliente e ad ogni suo necessità. lo si fa sentire coccolato e rilassato e lo si induce a fermarsi un poco di più e a consumare di più. Tutto questo spendendo poco e rinnovando più volte al giorno il proprio locale.